martedì 30 ottobre 2012


MI RITORNI MENTE…………..…………..

C’è una vecchia canzona che dice mi ritorni in mente……………..e a noi la situazione parcheggio ospedale in questi giorni ritorna proprio in mente ed è per questo che al prossimo consiglio comunale presenteremo un' interrogazione in merito alla gestione del parcheggio dell’ospedale.

Quindi, a questo punto cerchiamo di capirci qualcosa, proviamo a spiegare ai nostri concittadini, l’annoso problema dei parcheggi.

Il parcheggio dell’ospedale è un opera progettata e costruita da Amga, i lavori terminano ad Agosto 2011, viene realizzato su una superficie di 34.000 mq, prevede oltre 1000 posti auto coperti da pensiline sormontate da 7800 pannelli fotovoltaici in grado di produrre annualmente circa 2 milioni di KWh con mancate emissioni di anidride carbonica.

Con la delibera di Giunta n. 79 del 5 luglio 2011 si stabiliscono quali tariffe applicare al pagamento del parcheggio. Le tariffe sono:

Primi 20 minuti gratuito

Prima ora 0,50 all’ora

Seconda ora 0,50 all’ora

Terza ora 1 euro mezz’ora

Quarta ora 1 euro mezz’ora

Quinta ora 1 euro mezz’ora

Oltre gratuito giorno

Serale ore 20,00 – 7,00 max 2 euro

Gratuito per i pazienti sottoposti a trattamenti oncologici prolungati di tipo oncologico, day hospital pediatrico e dializzato, autorizzato dalla direzione ospedaliera.

Parcheggio disabili, gratuito.

Nel frattempo l’IdV comincia una serrata campagna mediatica contro i parcheggi a pagamento dell’ospedale, arrivando a raccogliere circa 4327 firme, di cui 947 da Rescaldina che vengono consegnate all’ufficio protocollo del Comune di Legnano e destinati per conoscenza al sindaco attualmente presente in quel periodo e ad Amga, chiedendo come recita l’art. 8 del codice stradale che il numero dei posti a pagamento sia congruo con posti non a pagamento.

Durante la campagna elettorale e più precisamente durante il confronto (organizzato da noi M5S) tra i due candidati sindaci, il discorso parcheggio riemerge e se da una parte si afferma la totale impossibilità a variare le tariffe, dall’altra parte, l’attuale giunta con a capo Centinaio afferma di voler rivedere le stesse.

Nel frattempo tutto tace, i cittadini continuano a pagare e il disagio aumenta soprattutto in un periodo dove la crisi penalizza i più deboli, come coloro che hanno un loro caro colpito da malattia.

Ma noi che come “grilli parlanti” abbiamo buona memoria, oggi rimettiamo il problema sul tavolo, vediamo quale risposta ci darà l’attuale Giunta e poi faremo le dovute considerazioni. Speriamo di non doverci ritrovare ancora a cantare la celebre hit di Battisti.

sabato 20 ottobre 2012

25 OTTOBRE 2012


Una serata da ricordare,un nuovo modo di rapportarsi
coi nostri concittadini...La vostra presenza ci darà una
grande carica,non lasciateci soli !!!

mercoledì 17 ottobre 2012

Lo sport: una risorsa da proteggere

Ieri passeggiavo tra la zona dell'oltrestazione e mazzafame, insieme a mio fratello.

Camminando, tra un sacchetto di spazzatura qua e là, un ombrello rotto che sembrava un'opera moderna e altre piccole cose, notiamo un bel parco giochi.

Incuriositi, ci avviciniamo al campetto di basket, pregustando già una partitella tra amici in un posto che non sia l'oratorio. Uno sguardo verso il tabellone del canestro e....e il canestro?

Già..la struttura è recente e il parco sembra ben curato, ma giocare a pallacanestro senza canestro è arduo anche per ragazzi pieni di fantasia!
E' davvero un peccato che "qualcuno" voglia negare a tanti ragazzi la possibilità di giocare a un bellissimo sport abbastanza "ignorato" nella nostra zona, dove non sono presenti molte strutture.
E' un peccato perchè è un luogo dove chiunque potrebbe riunirsi e fare due tiri a canestro, magari appassionarsi a questo sport, magari semplicemente divertirsi qualche ora e conoscere altre persone.
E' un peccato perchè nessuno può negare ai nostri ragazzi di usufruire di una struttura comunale, costruita con denaro pubblico per valorizzare lo sport, che è una risorsa importantissima per tutti noi.

domenica 14 ottobre 2012

La tua libertà finisce dove comincia la mia.....


La tua libertà finisce dove comincia la mia………………

Venerdì  scorso presso il nostro ospedale è stata ricoverata Demetrio Dolores  Gonzalez , conosciuta a pochi come la regina Rom di Lovaria. Da cittadina della strada mi sono chiesta, chi fosse , quale autorità rappresentasse, per essere citata nel maggior quotidiano della mia città. Si dice che sia una persona di forte carisma, tipico di una regina. Anche la mia povera nonna era una persona di forte carisma, come una regina, però quando è finita in ospedale nessun giornale locale ne ha parlato, ci mancherebbe altro, è morta tra il calore dei suoi cari.

Allora cerchiamo di capirci di più, chi sono questi rom,  su Google si scrive,  che i rom sono  uno dei principali gruppi etnici della popolazione di lingua romanes/romani ( anche detta degli zingari  o dei gitani), che è originaria dell’India del Nord.

I rom propriamente detti sono un gruppo etnico che vive principalmente in Europa, distribuiti in una galassia di minoranze, presenti principalmente  nei Balcani , in Europa Centrale e in Europa orientale, ma presenti anche nelle Americhe. La loro lingua parlata è il romanes/romani oltre alla lingua dello stato d’origine.

Fin dal Medioevo i rom sono stati una popolazione perseguitata, ridotta in schiavitù, deportata e sterminata.

E anche attualmente , nei giorni nostri non vedo che se la passino  meglio.

Per la loro natura nomade non  è contemplata l’integrazione, poiché che senso avrebbe inserirsi in un contesto sociale sapendo di doverlo abbandonare in tempi brevi. Però all’interno di questo  stesso contesto sociale esistono delle regole e delle leggi,  che come cita la costituzione , sono indipendenti , dalla razza, dall’orientamento religioso e sessuale e dal pensiero politico. Regole che sembrano  calzare un po’ strette  a queste etnie.

A mio avviso la ragione sta tutta in una parola “LIBERTA’”.

Libertà è lo stato o la situazione di chi è libero cioè di chi non ha padrone, di chi ha il potere di decidere in modo autonomo, di agire secondo la propria libertà.

Che bella la parola libertà, peccato che  come diceva mia nonna, che regina non era, “la mia libertà finisce dove inizia la tua, non meno importante. “

Allora nella sua infinita saggezza la regina di Lovaria, dovrebbe dire questo ai suoi sudditi.

Affermano di avere abitudini particolari, chiedono a noi cittadini di pazientare se creeranno disagio, tutto nel rispetto di una libertà che diventa solo loro.

venerdì 12 ottobre 2012

Quando la notte non porta consiglio

Durante la notte il governo ha deciso di aumentare l'Iva, non di 2 punti ( come nelle prime intenzioni ) ma neanche lasciandola invariata ( come nelle ultime intenzioni ). Applicando la teoria del bastone e della carota il governo, in occasione dell'approvazione del disegno di legge sulla stabilità ( per complessivi 11,6 miliardi ) ha deciso di tagliare la testa al toro e di aumentare l'Iva di un punto percentuale. L'aliquota del 10% sale all'11% e quella del 21 passa al 22%.
L'aumento delle entrate, stimato in circa 6,5 miliardi di euro, andrà a compensare per le casse dello Stato, la riduzione delle entrate dall'Irpef. L'aliquota del 23% ( che fino ad oggi è stata applicata sui redditi fino a 15 mila euro) passa al 22%. Mentre l'aliquota del 27% ( applicata per redditi da 15 mila a 28 mila euro) scende al 26%. Lo Stato stima minori entrate per 5 miliardi di euro.
Questa staffetta Irpef/IVA è stata un bene per i cittadini? Chi ci guadagna?
In sostanza se, da un lato, le famiglie potrebbero beneficiare in media di circa 200 euro dal taglio Irpef, dall'altro, a parità di consumi dovranno sborsarne 264 in più, in virtù dell'aumento dell'Iva. Un aumento di tasse netto di 64 euro a nucleo familiare, con conseguenze ancora più negative sulla deriva già preoccupante dei consumi. Inoltre questo scambio ineguale sarà del tutto in perdita per quegli strati sociali più poveri che già ora sono esenti dall'Irpef: per loro la prospettiva è una sola, ovvero pagare per intero l'aumento dell'Iva. La manovra approvata creerà non pochi problemi, per una ripresa Italia sempre più lontana.

mercoledì 10 ottobre 2012

CHI SONO I NUOVI POVERI?............

In un mondo come quello attuale dove l'offerta alimentare ha raggiunto picchi senza precedenti e la tecnologia di ultima generazione di ipod e cellulari vive una diffusione di massa, finanche tra i teen-ager sembra impossibile parlare di povertà. Eppure sono in costante aumento le famiglie e le persone che vivono in condizioni di estrema precarietà o si percepiscono tali, sono i "nuovi poveri" espressione diretta delle contraddizioni della situazione socioeconomica globale.
La definizione di nuovi poveri trova la sua ragion d'essere non soltanto nell'indigenza e precarietà che sembrano colpire fasce della popolazione fin a pochi anni ben lontane dall'emergenza sociale. I nuovi poveri rappresentano anche l'altra faccia dell'economia globale, il lato oscuro del benessere hi-tech, dell'ipertecnologizzazione patinata che vorrebbe farci credere di vivere in un mondo virtuale dove ogni cosa  è possibile e tutto si può ottenere. E' il caso dei mutui subprime americani, delle agenzie di finanziamento che imperversano anche per l'acquisto di un telefonino o di una lavatrice, non puoi permettertelo?C'è un mutuo/prestito/finanziamento che te lo fa avere. Nessuno più li chiama col loro nome: debiti. Siamo una popolazione che si indebita, continuamente, a livello globale in ogni fascia d'età, reddito e strato sociale illudendoci di poterci permettere lo stile di vita materiale e sociale che conduciamo.
In  questo scenario cambia la percezione di povertà, cambiano le rappresentazioni sociali della ricchezza e del benessere, cambiano le concezioni di cosa è necessario e di cosa non lo è.
Le categorie di povertà e di ricchezza sono infatti categorie sociali che risentono degli standard socio culturali che stabiliscono nostro malgrado, cosa è necessario e cosa non lo è. L'esclusione e la vulnerabilità sociale sembrano le minacce prevalenti, i nuovi poveri o coloro che si percepiscono soggettivamente tali lo sono non soltanto per una condizione reddituale "oggettiva" ma anche per mancanza di titoli di studio che consentano una rapida riconversione lavorativa, impossibilità ad avere una casa di proprietà, condizioni di lavoro atipiche. Questo influisce sulle scelte esistenziali e non solo professionali,vedasi ad esempio il costo delle separazioni e dei divorzi tanto che gran parte dei nuovi poveri sono  proprio i padri separati che versano 1/3 del loro stipendio per il mantenimento e non di rado usufruiscono dei servizi della Caritas o tornano ad abitare presso la famiglia d'origine.
La situazione d'incertezza e di precarietà in cui viviamo contribuisce, in altre parole,  ad alimentare un senso di povertà soggettiva intaccando  quelle funzioni sociali e progettuali che le persone sentono  di non avere le risorse per esercitare, minando le basi identitarie del loro vivere nella società civile. Ma come in questo momento si rende  invece necessario investire sul futuro, mirare alto e non accontentarsi dell'ennesima gratificazione mediatica del momento.

martedì 9 ottobre 2012

CITTA' METROPOLITANA : UN ESAGERATO " CENTRALISMO DEMOCRATICO"?

L'obiettivo della Città metropolitana è mirato al raggiungimento di una buona riforma di carattere non esclusivamente notarile, che tenga in considerazione le specificità e le tradizioni dei territori.
Una città metropolitana comprende quindi una grande città e i comuni che ad essa sono strettamente legati per questioni economiche, sociali e di servizio, nonchè culturali e territoriali. Per l'ordinamento giuridico il territorio della città metropolitana  coincide con il territorio di una provincia o di una sua parte e comprende il comune capoluogo. Ua città metropolitana è quindi un'area metropolitana.
Organi dell'ente - sono organi della città metropolitana:
Sindaco metropolitano
In sede di prima applicazione, è di diritto sindaco metropolitano il sindaco del comune capoluogo; successivamente lo Statuto della Città metropolitana potrà stabilire che il sindaco metropolitano:
  • sia di diritto il sindaco del comune capoluogo;
  • sia eletto secondo le modalità stabilite per l'elezione del presidente della provincia
  • sia eletto a suffragio universale.
Consiglio metropolitano
Il consiglio metropolitano - il sindaco metropolitano ( il quale pùò nominare un vicesindaco ed attribuire deleghe a singoli consiglieri). Essi durano in carica per un periodo di cinque anni.
Il consiglio metropolitano è composto da:
  • sedici consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 3.000.000 di abitanti
  • dodici consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 800.000 e inferiore o pari a 3.000.000 di abitanti
  • dieci consiglieri nelle altre città metropolitane.
I componenti del consiglio metropolitano sono eletti, tra i sindaci dei comuni ricompresi nel territorio della città metropolitana, da un collegio formato da questi ultimi e dai consiglieri dei medesimi comuni, secondo le modalità stabilite per l'elezione del consiglio provinciale e con garanzia del rispetto del principio di rappresentanza delle minoranze. Entro 15 giorni dalla proclamazione dei consiglieri della città metropolitana, il sindaco metropolitano convoca il consiglio metropolitano per il suo insediamento.
Funzionied attribuzioni dell'ente:
le funzioni che si attribuiscono alle città metropolitana sono:
  • le funzioni fondamentali delle ex province soppresse
  • pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali
  • strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonchè organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano
  • moblità e viabilità
  • promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale.
Alla città metropolitana spettano:
il patrimonio e le risorse umane e strumentali della provincia soppressa, a cui ciascuna città metropolitana succede a titolo universale in tutti i rapporti attivi e passivi;
tutte le risorse finanziarie
Per quanto riguarda il nostro territorio, realtà importanti a livello economico e istituzionale, come quelle del legnanese, del magentino, dell'abbiatense e del castanese, dovranno necessariamente essere tutelate, evitando che diventino in un prossimo futuro la succursale periferica della città di Milano.
E' opinione diffusa, in particolare, che in realtà urbane, le problematiche complesse si possono affrontare e risolvere, in modo più efficiente ed efficace, con la creazione di un unico e specifico centro decisionale amministrativo, dedicato proprio alla composizione e cura degli interessi, comuni a tutta l'area e non frazionabili, e all'organizzazione e gestione dei servizi pubblici di interesse generale di dimensione sovracomunale non programmabili e non governabili, in modo ottimale, dalle singole realtà municipali.
Nel dibattito sviluppatosi in questi gioni, da più parti è stato richiesto di approfondire quali saranno i vantaggi per i cittadini. Oggi, in assenza dei decreti governativi sulle funzioni e sulle competenze delle città metropolitane e delle province, è prematuro ipotizzare scenari.
Dove risaltano relazioni economiche e culturali fortemente integrate e interessi complessi che superano i singoli confini comunali, dove è presente anche una forte esigenza di fruizione comune di servizi generali essenziali per la vita sociale contemporanea.
Le aspirazioni della città, la sua ripresa economica, la valorizzazione delle potenzialità delle aree industriali dismesse, il mantenimento del suo ruolo di centro servizi del territorio, l'auspicio che possa diventare sede di funzioni di interesse regionale si potrà meglio tutelare stando vicini alle sedi dove vengono assunte le decisioni di rilievo.
Si rassicurino, infine tutti i cittadini, le forze politiche, sociali ed economiche, le associazioni: i comuni non perderanno la loro autonomia e l'Amministrazione sottoporrà al vaglio dei cittadini la scelta finale.
La proposta è che tutte la aree geografiche italiane siano individuate come  AREE.CITTA' METROPOLITANE. Solo così il riassetto territoriale potrà rimettere in gioco democrazia e coinvolgimento fattivo dei cittadini e delle istituzioni locali.
Insomma pensiamo che le AREE-CITTA' METROPOLITANE dovranno coinvolgere tutti i territori con contemporaneamente insieme la creazione di nuove CITTA' al posto degli obsoleti comuni, e con la costituzione di MACRO-REGIONI, portando così a una nuova qualità del vivere e a una ripresa della coscienza inividuale e collettiva sul valore del bene comune rappresentato dal territorio nel quale si vive.
Tutti sanno che le province sono solo un'invenzione burocratica. Saranno cancelate, ma l'importante e che non si pretenda di sostituirle con altri imbrogli simili.
Il limite minimo per far nascere la città metropolitana è un milione di abitanti. A questo punto solo Attila può decidere i confini. Ridendo e scherzando, ci vorrebbe Attila che viene giù con gli Unni e decide lui i confini della città metropolitana. Oppure Napoleone. Ma è il sorriso amaro di chi teme che sull'argomento si continuino ad accumulare parole solo parole
Ma sulla città metropolitana dovrebbe esserci un bel dibattito, un confronto generale. Della città metropolitana non devono parlare il sindaco di una città o la presidenza della Provincia, perchè rappresentano solo se stessi, dicono quel che secondo loro è la volontà dell'istituzione che rappresentano, ma non è detto che la collettività, le parti sociali, i lavoratori la pensino allo stesso modo.





lunedì 8 ottobre 2012

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/02/il-fisco-premia-con-285-milioni-di-euro-le-concessionarie-delle-slot-machine/250222/
Il movimento 5 stelle di Carrara ha presentato alla commissione attività produttive una mozione per limitare l'utilizzo dei videopoker negli esercizi pubblici presenti sul territorio. Obiettivo scongiurare il fenomeno della dipendenza da "macchinette mangiasoldi".Le slot macchine elettroniche, dicono i responsabili del movimento, sono oramai diffuse nei bar, nelle tabaccherie,in alcuni circoli e nei centri scommesse, hanno sostituito quasi tutti gli altri giochi tradizionali e inducono tante persone a spendere grandi cifre ogni giorno. Le difficoltà economiche che stanno colpendo il nostro territorio, purtroppo, spingono un numero crescente di persone a cercare una via d'uscita, tentando la fortuna con queste macchinette, peggiorando così la loro situazione economica. La mozione intende sollecitare la giunta a studiare norme per impedire il proliferare di queste attività, a promuovere campagne per informare i cittadini, predisporre controlli insieme ad Asl, forze dell'ordine e agli esercenti stessi per garantire il rispetto delle regole.
Questo problema è presente anche nel nostro territorio legnanese. Quindi come movimento attento ai bisogni del cittadino, cercheremo di attivarci per presentare mozione ai prossimi consigli comunali.
Siamo pronti ad accogliere, proposte, critiche e quant'altro il cittadino comune vorrà esprimere in merito.