martedì 9 ottobre 2012

CITTA' METROPOLITANA : UN ESAGERATO " CENTRALISMO DEMOCRATICO"?

L'obiettivo della Città metropolitana è mirato al raggiungimento di una buona riforma di carattere non esclusivamente notarile, che tenga in considerazione le specificità e le tradizioni dei territori.
Una città metropolitana comprende quindi una grande città e i comuni che ad essa sono strettamente legati per questioni economiche, sociali e di servizio, nonchè culturali e territoriali. Per l'ordinamento giuridico il territorio della città metropolitana  coincide con il territorio di una provincia o di una sua parte e comprende il comune capoluogo. Ua città metropolitana è quindi un'area metropolitana.
Organi dell'ente - sono organi della città metropolitana:
Sindaco metropolitano
In sede di prima applicazione, è di diritto sindaco metropolitano il sindaco del comune capoluogo; successivamente lo Statuto della Città metropolitana potrà stabilire che il sindaco metropolitano:
  • sia di diritto il sindaco del comune capoluogo;
  • sia eletto secondo le modalità stabilite per l'elezione del presidente della provincia
  • sia eletto a suffragio universale.
Consiglio metropolitano
Il consiglio metropolitano - il sindaco metropolitano ( il quale pùò nominare un vicesindaco ed attribuire deleghe a singoli consiglieri). Essi durano in carica per un periodo di cinque anni.
Il consiglio metropolitano è composto da:
  • sedici consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 3.000.000 di abitanti
  • dodici consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 800.000 e inferiore o pari a 3.000.000 di abitanti
  • dieci consiglieri nelle altre città metropolitane.
I componenti del consiglio metropolitano sono eletti, tra i sindaci dei comuni ricompresi nel territorio della città metropolitana, da un collegio formato da questi ultimi e dai consiglieri dei medesimi comuni, secondo le modalità stabilite per l'elezione del consiglio provinciale e con garanzia del rispetto del principio di rappresentanza delle minoranze. Entro 15 giorni dalla proclamazione dei consiglieri della città metropolitana, il sindaco metropolitano convoca il consiglio metropolitano per il suo insediamento.
Funzionied attribuzioni dell'ente:
le funzioni che si attribuiscono alle città metropolitana sono:
  • le funzioni fondamentali delle ex province soppresse
  • pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali
  • strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonchè organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano
  • moblità e viabilità
  • promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale.
Alla città metropolitana spettano:
il patrimonio e le risorse umane e strumentali della provincia soppressa, a cui ciascuna città metropolitana succede a titolo universale in tutti i rapporti attivi e passivi;
tutte le risorse finanziarie
Per quanto riguarda il nostro territorio, realtà importanti a livello economico e istituzionale, come quelle del legnanese, del magentino, dell'abbiatense e del castanese, dovranno necessariamente essere tutelate, evitando che diventino in un prossimo futuro la succursale periferica della città di Milano.
E' opinione diffusa, in particolare, che in realtà urbane, le problematiche complesse si possono affrontare e risolvere, in modo più efficiente ed efficace, con la creazione di un unico e specifico centro decisionale amministrativo, dedicato proprio alla composizione e cura degli interessi, comuni a tutta l'area e non frazionabili, e all'organizzazione e gestione dei servizi pubblici di interesse generale di dimensione sovracomunale non programmabili e non governabili, in modo ottimale, dalle singole realtà municipali.
Nel dibattito sviluppatosi in questi gioni, da più parti è stato richiesto di approfondire quali saranno i vantaggi per i cittadini. Oggi, in assenza dei decreti governativi sulle funzioni e sulle competenze delle città metropolitane e delle province, è prematuro ipotizzare scenari.
Dove risaltano relazioni economiche e culturali fortemente integrate e interessi complessi che superano i singoli confini comunali, dove è presente anche una forte esigenza di fruizione comune di servizi generali essenziali per la vita sociale contemporanea.
Le aspirazioni della città, la sua ripresa economica, la valorizzazione delle potenzialità delle aree industriali dismesse, il mantenimento del suo ruolo di centro servizi del territorio, l'auspicio che possa diventare sede di funzioni di interesse regionale si potrà meglio tutelare stando vicini alle sedi dove vengono assunte le decisioni di rilievo.
Si rassicurino, infine tutti i cittadini, le forze politiche, sociali ed economiche, le associazioni: i comuni non perderanno la loro autonomia e l'Amministrazione sottoporrà al vaglio dei cittadini la scelta finale.
La proposta è che tutte la aree geografiche italiane siano individuate come  AREE.CITTA' METROPOLITANE. Solo così il riassetto territoriale potrà rimettere in gioco democrazia e coinvolgimento fattivo dei cittadini e delle istituzioni locali.
Insomma pensiamo che le AREE-CITTA' METROPOLITANE dovranno coinvolgere tutti i territori con contemporaneamente insieme la creazione di nuove CITTA' al posto degli obsoleti comuni, e con la costituzione di MACRO-REGIONI, portando così a una nuova qualità del vivere e a una ripresa della coscienza inividuale e collettiva sul valore del bene comune rappresentato dal territorio nel quale si vive.
Tutti sanno che le province sono solo un'invenzione burocratica. Saranno cancelate, ma l'importante e che non si pretenda di sostituirle con altri imbrogli simili.
Il limite minimo per far nascere la città metropolitana è un milione di abitanti. A questo punto solo Attila può decidere i confini. Ridendo e scherzando, ci vorrebbe Attila che viene giù con gli Unni e decide lui i confini della città metropolitana. Oppure Napoleone. Ma è il sorriso amaro di chi teme che sull'argomento si continuino ad accumulare parole solo parole
Ma sulla città metropolitana dovrebbe esserci un bel dibattito, un confronto generale. Della città metropolitana non devono parlare il sindaco di una città o la presidenza della Provincia, perchè rappresentano solo se stessi, dicono quel che secondo loro è la volontà dell'istituzione che rappresentano, ma non è detto che la collettività, le parti sociali, i lavoratori la pensino allo stesso modo.





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