venerdì 12 ottobre 2012

Quando la notte non porta consiglio

Durante la notte il governo ha deciso di aumentare l'Iva, non di 2 punti ( come nelle prime intenzioni ) ma neanche lasciandola invariata ( come nelle ultime intenzioni ). Applicando la teoria del bastone e della carota il governo, in occasione dell'approvazione del disegno di legge sulla stabilità ( per complessivi 11,6 miliardi ) ha deciso di tagliare la testa al toro e di aumentare l'Iva di un punto percentuale. L'aliquota del 10% sale all'11% e quella del 21 passa al 22%.
L'aumento delle entrate, stimato in circa 6,5 miliardi di euro, andrà a compensare per le casse dello Stato, la riduzione delle entrate dall'Irpef. L'aliquota del 23% ( che fino ad oggi è stata applicata sui redditi fino a 15 mila euro) passa al 22%. Mentre l'aliquota del 27% ( applicata per redditi da 15 mila a 28 mila euro) scende al 26%. Lo Stato stima minori entrate per 5 miliardi di euro.
Questa staffetta Irpef/IVA è stata un bene per i cittadini? Chi ci guadagna?
In sostanza se, da un lato, le famiglie potrebbero beneficiare in media di circa 200 euro dal taglio Irpef, dall'altro, a parità di consumi dovranno sborsarne 264 in più, in virtù dell'aumento dell'Iva. Un aumento di tasse netto di 64 euro a nucleo familiare, con conseguenze ancora più negative sulla deriva già preoccupante dei consumi. Inoltre questo scambio ineguale sarà del tutto in perdita per quegli strati sociali più poveri che già ora sono esenti dall'Irpef: per loro la prospettiva è una sola, ovvero pagare per intero l'aumento dell'Iva. La manovra approvata creerà non pochi problemi, per una ripresa Italia sempre più lontana.

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